La Storia di Zena

Zena nasce una mattina di settembre. Fuori c’è il sole. Ha il taglio degli occhi del papà e la bocca della mamma: è stata furba a prendersi le cose migliori. Ha le unghie larghe della nonna e delle orecchiette piccole piccole. Tutto il resto possiamo solo immaginarlo: Zena è nata dormendo. Uno stupido nodo al cordone. Per i 9 mesi in cui l’abbiamo aspettata abbiamo immaginato qualunque cosa: il suo primo Natale, i suoi primi passi, la sua voce, i suoi giochi. Abbiamo immaginato come avrebbe trasformato noi e la nostra casa. Abbiamo immaginato tutto quello che siamo riusciti ad immaginare e ci sembrava una storia bellissima. Poi tutto è cambiato: tutto quello che poteva essere, non è stato; tutto quello che è, non doveva essere. E la fantasia, che è sempre stata il motore delle nostre vite, è diventata una cosa orribile.  Ma il Professor Crastaing in Signori Bambini urlava ai suoi allievi “immaginazione non significa menzogna” e noi ci abbiamo sempre creduto.  E poi Zena è un grande amore e i grandi amori non possono non dare vita a qualcosa di bello.